Incontri in preparazione al 40° Capitolo generale
LE RELAZIONI INTERPERSONALI COME SPAZIO DI ACCOGLIENZA E DI PROMOZIONE RECIPROCA
Sabato 16 giugno il Consiglio ha organizzato un incontro precapitolare aperto a tutte le sorelle con lo scopo di far partecipare non solo le capitolari, ma aperto a tutte sulla comprensione e condivisione di un tema che da’ il “la” al nostro modo di vivere le relazioni.
- P. Amedeo Cencini, da esperto qual e’, ci ha guidate nella mattinata, offrendoci dapprima una visuale nuova e diversa emersa dal Concilio. Nella seconda parte e’ entrato piu’ concretamente nella realta’ quotidiana del nostro rapportarci.
Lo spartiacque derivato dalla visione conciliare della Chiesa ci offre un “frutto” di cristianita’ che sa di piccolo resto, ma convinto. Se prima la chiesa era piena poteva esserlo anche per una certa ‘imposizione’ sociale; ora sara’ piu’ vuota che piena, ma chi frequenta lo fa per convinzione personale.
La Fede non puo’ mai essere una imposizione, ma UN DARE RAGIONE DELLA SPERANZA CHE E’ IN NOI. Come diceva Paolo VI “servono piu’ i testimoni dei maestri”. Percio’ lo Stile di vita assume un’importanza fondamentale.
Entrando nella realta’ del nostro vivere insieme diventa basilare capire cosa vuol dire condividere. Di cosa parliamo tra noi? Dovrebbe essere normale condividere la Fede, la Parola, il Signore che ci ha scelto e che noi abbiamo scelto.
- Integrazione del bene: noi cresciamo se riusciamo a integrare tutto il bene che c’e’ attorno a noi, in ciascuna sorella prima e poi in ciascuna persona. Circolazione dei beni.
* Collatio: condivisione della Parola di Dio
* Progetto comunitario
* Discernimento comunitario
*Ministero della promozione fraterna
Integrazione del male: perche’ non rimanga ‘male’ occorre elaborarlo attraverso un cammino di purificazione che ci porta a perdonare e a chiedere perdono.
*la correzione fraterna, deriva da cum regere + reggere insieme
*la revisione di vita: devo dire il mio male perche’ ho appesantito la comunita’, posso
confessare il mio prccato senza essere lapidato e nello stesso
io mi rendo disponibile a portare il peso dell’altra.